Problemi di Coppia



30/01/2020 | 16:00

All’interno di una coppia, ciò che davvero conta per il destino della relazione, è il modo in cui si discute di problemi e intoppi vari, non sono le difficoltà a incrinare un rapporto ma il modo di affrontarle e gestirle. Anche quando si discute o si litiga, sarebbe utile raggiungere un accordo su come non  essere d’accordo, cercando di superare le profonde differenze di genere tra maschi e femmine che a volte possono ostacolare la comunicazione: diversa sensibilità, diversi interessi, diversi vissuti emozionali, diversa visone della vita.

 

Spesso, nella foga di un momento, durante una discussione o uno scambio, anche un rimprovero può essere deleterio, vengono espressi come un attacco diretto alla personalità del partner. Non si esprime un lamentela per qualcosa che il partner non ha fatto o ha fatto, spesso in maniera automatica, lo si attacca direttamente: “Sei sempre il solito…Sei così, sei cosà, sei questo, sei quest’altro”. Quel “sei” fa la differenza.  

 

Anziché criticare un comportamento ritenuto sbagliato, si attacca tutta la persona, anziché esprimere una ragionevole protesta, si realizza una critica aspra dell’altra persona, critica che ha un impatto emozionale sull’altro molto profondo e significativo e, da cui, non ci si può difendere o reagire in modo costruttivo, perché in casi come questi la comunicazione si inceppa, si blocca, specialmente quando queste critiche sono poi accompagnate da sentimenti molto negativi come lo scherno, il sarcasmo o il disprezzo.

 

Quindi, in seguito ad un attacco del genere, o si reagisce contrattaccando, e così inizia il litigio. Si può reagire con la fuga, lo stesso inutile e pericolosa. Peggio ancora è l’ostruzionismo, l’indifferenza, il silenzio, perché si confermano tutte le aspettative negative e le critiche del partner, oltre a manifestare una sorta di superiorità che irrita ancora di più il partner che ha iniziato la discussione.

 

Cosa fare: cercare di non manifestare le proprie lamentele o proteste con troppa veemenza e con già l’idea in testa di litigare, anziché un attacco si dovrebbe realizzare una proposta di discussione, spiegare la causa della lamentela o della sofferenza senza alzare la voce, senza collera o almeno senza offendere personalmente l’altra persona. Dall’altro lato invece, cercare di non evitare il conflitto, di non fuggire o fingere indifferenza,  di contenere l’insoddisfazione del partner senza “tagliar corto” , ascoltare, comprendere e sopportare. Di solito quando ci si sente ascoltati ci si calma, magari si ammette anche di aver esagerato o sbagliato e la tempesta passa così come è arrivata.