Bisogni, desideri e scopi.
I bisogni sono motivazioni biologiche innate tipiche di noi mammiferi. Sono sostenuti da emozioni ben specifiche. Spesso non riconosciamo ne i bisogni ne le emozioni che li muovono. Tuttavia essi premono affinché vengano in qualche modo soddisfatti. Tutto sommato non sono tantissimi: essere amati, esplorare in modo autonomo, sicurezza fisica, sicurezza relazionale/sentimentale, far parte di un gruppo sociale, esprimere accudimento o tenerezza, vedersi apprezzati da se stessi e gli altri, condividere, cooperare e sintonizzarsi con altre persone. Sono i classici Sistemi Motivazionali Interpersonali (Liotti, 1994/2005) , in TMI li chiamiamo WISH e sono componenti del concetto più ampio di Schema Interpersonale (Dimaggio et al., 2013/2019). Quando non riusciamo ad ascoltarli, comprenderli, soddisfarli, possono emergere sintomi clinici psicologici o anche fisici.
I desideri invece corrispondono alle nostre aspirazioni, ciò che vogliamo dalla vita: un lavoro sicuro, una casa, la sicurezza economica, un partner, ecc. Anche ai nostri valori: fedeltà, spiritualità, giustizia, umanità, ecc. I desideri sono in un certo senso processi cognitivi, pensati, in quanto la persona si attiva volontariamente per appagarli. A volte i desideri coincidono con i nostri bisogni più profondi, spesso invece no. In questo caso diventano un tentativo disadattivo di soddisfare i nostri bisogni.
Gli obiettivi rispecchiano un aspetto determinato e specifico che guida i nostri pensieri e le nostre azioni. Nella maggior parte dei casi sono cose concrete, tangibili, raggiungibili con un certo impegno. Una promozione lavorativa, mettere dei soldi da parte, fare un viaggio entro la fine dell’anno, ecc.
Quando tutto fila liscio e questi 3 elementi coincidono, siamo le persone più felici del mondo. A volte però le cose non stanno così, e la ricerca spasmodica di raggiungere degli obiettivi e soddisfare dei desideri, sembra soddisfare bisogni più profondi, ma in realtà ci allontana da essi.
Ad es. potrei essere spinto dal bisogno innato di autonomia, ma non posso esplorare, desidero prendermi cura dei miei genitori, ho imparato a vederli deboli, bisognosi, da proteggere, spesso solo uno dei 2. L’esplorazione bloccata potrebbe provocarmi senso di costrizione, ansia, rabbia oppure, se esploro, senso di colpa. L’obiettivo diventa quindi quello di costruirmi una vita vicino ai miei genitori. Il prezzo da pagare potrebbe essere depressione, ansia, insoddisfazione cronica o problematiche relazionali.
Il WISH non soddisfatto di ricevere affetto e cure, potrebbe farmi desiderare di rimanere single con l’obiettivo però di avere tanti amici e relazioni superficiali. Qui il bisogno non riconosciuto di amabilità e stabilità sentimentale può provocare sentimenti di tristezza o di vuoto, evitati creando scopi e obiettivi alternativi.
Ancora, ho bisogno di vedermi agonisticamente valido e sviluppo un desiderio di grandiosità e successo. Gli scopi potrebbero essere fare tanti soldi, avere un lavoro superpagato o altro. Lo stesso bisogno, al contrario, e il timore di non soddisfarlo, può condurmi al desiderio di rimanere ai margini, di condurre uno stile di vita “fantozziano”, guidato dallo scopo di non rischiare il fallimento e conseguenti sentimenti di vergogna e umiliazione. In entrambi i casi, possono insorgere alla lunga sintomi psicologici o fisici.
Ho bisogno di avere relazioni amicali, per qualche motivo credo di essere diverso o indesiderato. Questo provoca stati dolorosi di vergogna, tristezza, ansia. Potrei allora sviluppare il desiderio di isolarmi, appassionandomi ad attività solitarie o al contrario di ricercare attivamente le persone. Nel primo caso l’obiettivo potrebbe essere quello di diventare bravissimo a un gioco online, nel secondo, di dimagrire, migliorare l’aspetto o la spigliatezza per essere accettato dagli altri.
Questo post è un’ipersemplificazione, frutto di riflessioni personali, ovvio che non tutto è così semplice. Le cose si complicano infatti quando desideri diversi e obiettivi diversi devono soddisfare bisogni diversi. Le declinazioni sono tante, i casi, gli esempi e le variabili pressoché infinite. Ma i copioni bene o male sono tipici, si ripetono, pur con migliaia di sfaccettature diverse.