La storia di Lucia, un caso di DCA (Anoressia Nervosa)
Lucia ha 15 anni, è entusiasta per la festa che ci sarà la settimana prossima, spera di riuscire a parlare con il ragazzo che le piace. Progetta cosa indossare e come sistemarsi i capelli, spera che mamma e papà le facciano fare un po' più tardi.
Passando davanti allo specchio dà una rapida occhiata al suo corpo e pensa che è davvero in ottima forma, soffermandosi un attimo, lo sguardo inizia a scandagliare alcuni punti del suo corpo che vede cambiati: “Ma da dove è uscita questa pancia? Sono certa che non era così flaccida ieri! Oddio come farò per la festa!? Forse devo evitare di mangiare tutte quelle schifezze...si! Da domani niente più biscotti e merendine! Solo una tazza di latte a colazione e nulla fino a pranzo!”
La sera della festa, poco prima, inizia a provare dei vestiti davanti allo specchio ed ancora una volta il suo sguardo si sofferma, stavolta non solo sulla pancia ma anche sui fianchi: “Non è possibile! Eppure sono stata attentissima questa settimana! Com'è possibile che mi stia stretto questo vestito? Com'è possibile che le mie gambe siano così enormi? Tutti noteranno quanto sono disgustosa! Sicuramente Michele non mi degnerà di uno sguardo! Sarò lo zimbello della festa! Diranno ecco che arriva l'elefante!”
Lucia piange, toglie il vestito, indossa il pigiama e si mette a letto. Manda un messaggio all'amica dicendo che ha la febbre e rinuncia a uscire. Pensa che sia colpa sua e della sua poco volontà se ha preso peso così rapidamente. Mentalmente progetta cosa eliminare dalla sua alimentazione, programma di arrivare pian piano a mangiare solo due biscotti per un'intera giornata. Dopo qualche tempo la madre la becca a vomitare in bagno, Lucia aveva dimenticato di chiudere a chiave.
I genitori preoccupati, contattano una psicoterapeuta esperta di Disturbi del Comportamento Alimentare che le diagnosticherà un'anoressia nervosa.
Nel corso della terapia Lucia riconoscerà che alla base dei suoi sintomi e delle strategie di coping adottate, ovvero astensione dal cibo e ricerca di magrezza estrema, c'è un bisogno sano di inclusione nel gruppo. Negli anni però ha imparato ad aspettarsi un rifiuto da parte degli altri, questo attiva in lei un'immagine di indegnità e inadeguatezza che la porta a shiftare su un altro bisogno, secondario, di apprezzamento dove vede la possibilità di essere inclusa solo se risulta di valore e perfetta nella forma del corpo e del peso.
Riassumendo, Lucia vorrebbe far parte di un gruppo di amici, ridere con loro, condividere interessi, attività e cose belle. Per qualche motivo legato alla sua storia personale, pensa sempre che gli altri la possano rifiutare. Questo le fa credere di essere sbagliata, veste i panni dell’inadeguatezza (“Se mi rifiutano, vuol dire che c’è qualcosa che non va in me”), e ci crede in modo incarnato. Unica soluzione che la mente le ha offerto e controllare l’alimentazione per raggiungere un aspetto fisico perfetto e quindi accettabile dagli altri.